L’Americano Cocchi, per la sua natura, rappresenta il trait d’union tra il vino e i liquori essendo un vino a cui viene aggiunta una piccola quantità di alcool “amaricato” dall’infusione di erbe e spezie pregiate.
Per questo suo aroma e gusto è detto Americano anche perché dagli Stati Uniti si diffuse l’usanza di bere il vermouth mescolato con liquori amari e gin formando una bibita chiamata cocktail.
L’Americano Cocchi secondo la ricetta originale di Giulio Cocchi è, per Asti, l’aperitivo per antonomasia, un pezzo della storia della città del Novecento.
Produzione:
E’ considerato l’Americano originale, prodotto ininterrottamente dal 1891 secondo una ricetta già allora del tutto naturale: vino bianco, zucchero, infuso di erbe e spezie in alcool, in modo particolare, i fiori delle Artemisie e quelli di Genziana e la scorza dell’arancio amaro con l’esclusione di qualsiasi tintura o additivo artificiale.
Per l’Americano Cocchi si aromatizzano piccole partite di vino, che sono poi lasciate affinare almeno un anno prima del consumo.
Abbinamenti
Nella versione classica, la preferita dai “puristi” che lo apprezzano ormai da tempo, va servito ben freddo in un bicchiere tumbler con cubetti di ghiaccio e una fetta di arancia completando con una spruzzata di seltz, indispensabile per sprigionare tutta la sua carica di aromi e profumi caratteristici.
Molto apprezzata è anche la versione Royale che prevede l’uso di un calice da vino e l’aggiunta di uno spumante secco metodo classico, meglio se Alta Langa DOCG.
Nella versione a bassa gradazione l’aggiunta di acqua gassata e ghiaccio tritato lo rende un ottimo dissetante. La sua naturale caratteristica amaricante non si perde neanche quando è molto diluito. |